Filosofia della cultura

CORSO

“Dolore: il sintomo che diventa malattia”

FABRIZIO BENEDETTI, CESARE BONEZZI, ANTONIO CATALANO, BRUNO COLOMBO, MASSIMO FILIPPI, DIEGO FORNISARI, MAIRA GIRONI, PAOLO MAGNI, CLAUDIO MENCACCI, ROBERTA MESSINA, FERDINANDO NICOLETTI, PAOLA ROSSI, ALESSANDRO TOMELLERI, FRANCESCO VALAGUSSA

Eventi

Pubblichiamo la locandina dell’evento residenziale ECM (Provider: Biomedia) “Dolore: il sintomo che diventa malattia”, che avrà luogo mercoledì 6 Marzo presso l’Università Vita-Salute San Raffaele. L’evento si svolgerà dalle 13 alle 20:30 in aula 102, Palazzo Donatello, Campus Milano 2.

RAZIONALE

Conferire senso a ogni nostra esperienza è prassi abituale. Potrebbe un evento talvolta traumatico e devastante come il dolore sottrarsi a questa logica, mancare, cioè, di una spiegazione, di un “perché” biologico, psichico o sociale?
Eredi di una cultura radicalmente illuminista “pretendiamo” una ragione dietro a ogni fenomeno. Fino a che punto, tuttavia, è lecito spingere tale pretesa?
Il dolore è spesso un sintomo – insieme ad altri – di uno stato morboso, come nell’emicrania, nella Sclerosi Multipla, nella fibromialgia, nelle neoplasie. Compare all’esordio, peggiora il decorso, caratterizza la malattia di cui è spesso spia. Altre volte però il dolore diventa esso stesso malattia, fino a sconvolgere il senso dell’esistenza.
Fino a dove possiamo sperare di spingere la nostra lotta al dolore, quali sono le possibilità attuali e future e quali le questioni etiche? È possibile nel fondo oscuro di un simile baratro, trovare uno spazio di comprensione, e dunque forse di accettabilità?

«Se non ci fosse la sofferenza, l’uomo non conoscerebbe i propri limiti», scriveva Tolstoj.

Vincere il dolore potrebbe essere quindi la sfida per superare i propri limiti, i confini dell’effimero, le leggi della mortalità.
Forse un preludio di onnipotenza, condizione esclusiva finora della divinità o della tecnica.
L’intelligenza machiavellica di alcuni farmaci, l’integrazione oculata con terapie “non convenzionali”, l’alleanza terapeutica con i trilioni di microrganismi ospitati nel nostro corpo inducono a sperare che questa sfida possa essere accettata e vinta. Una sfida che ha il sapore della scommessa, i cui limiti segnano i limiti stessi della condizione umana: senza limiti non ci sarebbe progresso.

La partecipazione è riservata ai soli iscritti.